MUSEO CIVICO INSTEIA POLLA

L'Abito Tradizionale Pollese

L’abito tradizionale pollese – un profilo generale

L’abito tradizionale pollese è un abito prezioso, composto da molti elementi, non semplice da indossare, un abito che oggi definiremmo impegnativo.

Dunque viene spontaneo chiedersi: in quali occasioni veniva indossato?
La risposta è tutt’altro che scontata: sempre!

Ovviamente, fra le varie fogge, che oggi tenderemmo ad indentificare come dei diversi modelli, vi erano delle semplificazioni o delle aggiunte, delle differenze nei tessuti e nei colori, che diversificavano in un certo senso le occasioni d’uso e lo rendevano più o meno adatto ad un uso quotidiano o di gala, ma nella sostanza, nei suoi elementi principali – che sono tutt’altro che semplici! – l’abito veniva indossato ogni giorno, anche per le incombenze più umili come la fatica nei campi o il bucato al fiume.

In buona sostanza, coloro che sceglievano di indossare il costume tradizionale, non se ne separavano mai. L’uso antico di fatti prescriveva che una volta indossato l’abito da nubile e in seguito per le nozze, quest’ultimo fosse addirittura scelto per la sepoltura; l’abito più bello era quello più adatto per la riconciliazione col Signore.

Ciò non solo è una delle motivazioni che ci ha portato alla scelta di effettuare le ricostruzioni ma in un certo senso, ha anche causato, unitamente con il passare del tempo e delle mode, il graduale abbandono dell’abito stesso.

Raccontava di fatti Maria Anna Verlangieri, nata nel 1898, di quando chiese alla madre di indossare, come le cugine più grandi, anch’ella il costume. La madre con decisione la sconsigliò: Figlia mia, ti mitti na schjavitú!

Ma se di schiavitù si trattava, per quale motivo allora le ragazze, fin da giovanissime, decidevano di indossarlo?

Innanzitutto per una chiara ragione estetica, un abito così confezionato era quanto di più bello si potesse desiderare e desiderare di mostrare al paese. Imitazione delle generazioni precedenti, ovviamente, ma anche e soprattutto per tradizione.
L’abito aveva un altissimo valore simbolico, permetteva di identificare lo stato civile della donna, permetteva di mostrarne lo status sociale a pussurènza”, diveniva parte del rituale delle principali celebrazioni, religiose come il rito della cenda o la partecipazione alla Messa della Notte di Natale, e familiari ad esempio in occasione dei matrimoni, esprimeva e materializzava le fasi della vita di ciascuna, dalla spensieratezza della giovinezza alla gioia del matrimonio, alla contrizione del lutto.

Era un modo di essere parte della comunità, al punto che molti sono i racconti di donne che se ne sono separate solo nei periodi di emigrazione oltremare per poi tornare ad indossarlo una volta ritornate in paese, ma anche di comunicare sé stesse.

A ben guardare, nulla di così profondamente diverso da quanto facciamo ancora oggi, quando fissando distratti il guardaroba, scegliamo il nostro outfit.

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